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Heart. Corpi consunti e menti scheggiate

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Heart è un gioco di ruolo horror in cui interpreterai un terebrante, un coraggioso esploratore di una realtà da incubo sotterranea: il Cuore. Insieme ad altri come te, spinti più o meno dalle tue stesse motivazioni ti avventurerai in questo luogo in cui riuscirai ad entrare, ma da cui non sei sicuro che uscirai vivo, o senza che la tua mente esploda.

Heart è un gioco di ruolo dungeon-crawler in quanto è basato sull’esplorazione di luoghi sconosciuti e segreti e sul ritrovamento di oggetti, poteri e sul completamento di missioni. Il punto però, è che questo non è lo scopo principale del gioco, dei giocatori o dell’ambientazione. Il Cuore è una tomba dove i personaggi si aggirano in maniera sgangherata e delirante e in cui trascorrono gli ultimi istanti della loro vita prima di spegnersi in modo violento, duro, amaro, o lievemente eroico.

Questo gioco di ruolo, scritto da Grant Howitt e Christopher Taylor, si collega fortemente a ‘Spire: la città deve cadere’ (scopri Spire qui) con cui condivide l’ambientazione. Spire è una città che si estende in verticale nel territorio di Destera ed è un luogo pieno di contraddizioni, creature diverse e stramberie di ogni tipo. Cade a pezzi, è corrosa da magia occulta più o meno controllata (decisamente meno), ogni quartiere nasconde almeno due o tre segreti pericolosi, impossibili e illegali ed è il terreno in cui si consuma uno scontro tra i drow e gli alti elfi (aelfir). Questi ultimi, da due secoli hanno conquistato Spire e l’hanno riorganizzata secondo la struttura di un vero e proprio regime dittatoriale, relegando i drow nei quartieri più poveri costretti ad una segregazione razziale e a una vita in inferiorità.

Mentre la Città di Sopra, Spire, è un crogiolo di razzismo, ingiustizie e poteri demonologici che fanno a pezzi la realtà al punto da rendere le prime due cose insulse, la Città di Sotto, ovvero il Cuore, è un mistero. Un luogo enorme, infinito, insondabile e non mappabile. Un luogo alieno, fatto di tunnel, deserti, oceani, che diventano sempre più assurdi, contorti, irreali e in movimento. Nessuno sa cosa ci sia davvero nelle viscere della terra sotto Spire ma questo luogo è così intriso di magia occulta, energie inimmaginabili e divinità dormienti che attira esploratori ossessionati e disturbati nei suoi meandri.

Come detto, tecnicamente il gioco è un dungeon-crawler e le meccaniche dei Richiami e dei Battiti permettono ad ogni personaggio di avere una motivazione che lo spinge nel Cuore e degli obiettivi, piccoli e grandi da raggiungere. Le meccaniche si mixano bene allo scopo dell’esplorazione e ai motivi che spingono i personaggi ad avvicendarsi in questo inferno, ma questi motivi sono perlopiù ossessioni malate, speranza di trovare nelle tenebre ciò che non si è trovato in superficie e un forte autocovincimento di avere missioni e compiti da compiere per il Cuore. Questa particolare visione incrina totalmente l’idea dell’esplorazione epica nei dungeon a caccia di tesori e draghi da sconfiggere. Il gioco ci permette di interpretare personaggi molto particolari, che si trovano in un momento della loro vita per cui l’assurdo e il pericolo del Cuore sono più importanti di ogni altra cosa abbiano e per cui valga la pena vivere.

Per questo, le scelte compiute nel Cuore e i motivi per cui i personaggi scelgono di aiutare una setta di cultisti decisa a diffondere una religione basata su un tomo scritto in una lingua incomprensibile, si lasciano andare ad iniezioni di sangue di Cuore o a malattie e trasformazioni fisiche sempre più orrende o ancora accettano di esplorare le profondità marine di un oceano sotterraneo in cui vive una bestia grande quanto una città, sono dinamiche molto lontane dall’hack’n’slash e dall’energetico utilizzo di asce e spade che frantumano i teschi di non-morti trovati in una cripta.

Heart è un gioco in cui i personaggi hanno poteri molto diversi tra loro, che vanno dalla materializzazione del concetto di debito, al rapporto con l’oltretomba, passando per armature fatte di pezzi di treni, api che ti ronzano dentro e ti ricostruiscono la mente e tutti gli organi e personaggi che sognano di avere trasformazioni chimeriche. Follia allo stato puro. In un gioco così complesso di sentimenti e di scopi, sono i giocatori a decidere, come succede anche in Spire, quale tono dare al gioco. Possono tingerlo di toni drammatici, dato che gestiscono PG derelitti che chissà cosa sperano di trovare in quel luogo da incubo, oppure possono attorcigliare intorno a questo nichilismo punk una vena pulsante di speranza. Essere eroici quando tutto fa schifo, tutto è perduto. Aiutare il tuo compagno fino all’ultimo secondo, anche se molto probabilmente quello dopo morirai e quello dopo ancora sarà lui a lasciarci la pelle.

Questo gioco scardina le logiche più basilari di autoconservazione dei personaggi, ma nello stesso tempo li lega a convinzioni così ferree da non farli lasciar cadere tra le grinfie della morte con tanta facilità. Anzi, alcuni potrebbero addirittura uscire dal Cuore e andare chissà dove oppure decidersi di costruirsi una baracca in un rifugio e rimanerci. Futuro e speranza, nichilismo e disperazione, follia e delirio. Questo è Heart.

Ma per scoprire cosa è davvero il Cuore dovrai riunire i tuoi giocatori e insieme scrivere la vostra storia, il vostro Cuore. Che potrebbe essere simile a quello che abbiamo elencato sinora, o qualcosa di totalmente diverso. Chissà. Di sicuro sarà però un’esperienza unica.

Buon divertimento, terebrante!

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